… da una chiacchierata con la giornalista Katia Trinca Colonel che ringraziamo… un’ intervista che speriamo vi incuriosisca tanto da voler vedere lo spettacolo! per ora vi aspettiamo domani sera!!!
“L’immagine di un piede viola, un ricordo dell’infanzia che è probabilmente è stato il mio primo confronto con la morte. È il ricordo indelebile di un mio compagno di giochi, un bambino simpatico e un po’ ingenuo che mi annunciò con enfasi che era morta sua nonna e che la nonna aveva un piede viola! Quell’immagine ha scavato nella mia immaginazione e nei miei ricordi, di getto è uscito questo racconto che mi ha fatto fare passi importanti nella vita”.
Così Elisa Salvaterra racconta il suo spettacolo teatral-musicale “Bottoni”, scritto e interpretato da Elisa Salvaterra, un’anteprima del quale verrà data giovedì 21 maggio, alle 20.45, alla libreria Feltrinelli di Como in occasione della “Giornata nazionale del malato oncologico” che ricorre ogni anno nel mese di maggio. La presentazione sarà anche l’occasione per un confronto con la dottoressa Monica Giordano, primario del reparto di oncologia dell’ospedale Sant’Anna e con la dottoressa Verga, psico-oncologa dell’associazione “Tullio Cairoli”. Lo spettacolo “Bottoni” debutterà invece domenica 24 maggio, alle 16, al Teatro Cristallo di Breccia.
Protagonista del testo è una giovane ragazza ventenne appassionata di musica (proprio come Elisa Salvaterra, che da dieci anni collabora con l’Orchestra Sinfonica del Lario) e il testo è un fantasmagorico viaggio nella memoria con suggestive escursioni nella canzone italiana.
“Quando ci si trova davanti a incidenti molto gravi si dice “mi è passata la vita davanti” – ricorda ancora Elisa Salvaterra – a me è accaduto lo stesso: c’erano ricordi e immagini che entravano uscivano in continuazione. Appena finita la chemioterapia, ho lasciato Como per trascorrere un po’ di tempo con me stessa; ho vissuto con due giovani donne che studiavano scienze infermieristiche ed è nata una bella amicizia. Mentre mi ripetevano la lezione di anatomia, ho avuto come una folgorazione, un ricordo dell’infanzia che mi ha messo a confronto con la morte. Mi sono subito messa al computer ed è uscita questa narrazione, “Bottoni”, in cui scavo nei personaggi della mia infanzia e nelle radici della mia famiglia».
Siamo negli anni Cinquanta e il personaggio protagonista è una giovane ventenne appassionata di musica che vorrebbe partecipare al Festival di San Remo. La storia di questa giovane diviene il pretesto per un viaggio nella malattia con i fili della memoria che tessono una trapunta di immagini affettuose e potenti.
“Dover dire la sofferenza da soli è terribile – rimarca Elisa – la malattia è stata l’occasione che ha acceso la mia creatività, ma era da tanto che volevo fare una sintesi della mia vita attraverso l’espressione artistica. Ho cominciato con il teatro musicale e ancora oggi recito con l’Orchestra Sinfonica del Lario. Penso che la narrazione orale e la musica possano rappresentare un linguaggio per tutti e che può arrivare a tutti. Il teatro diviene così mezzo che supera paura e pudore e che può trattare in maniera leggera anche una tematica delicata qual è il cancro. Vorrei che il pubblico potesse trarre sollievo da questa storia”.
I contributi musicali di Paolo Camporini e Luca Soreca faranno da sfondo all’incontro moderato da Katia Trinca Colonel. Ingresso libero.